Scavi clandestini e razzie nei siti archeologici, furti, traffico illegale di opere d’arte: è questo il core business delle organizzazioni criminali che operano nel redditizio settore dei beni culturali. Il primo anello della catena sono i cosiddetti tombaroli, quelli che saccheggiano i siti, rubando vasi, anfore, statuine, monete e frammenti preziosi, ci sono poi i committenti e i ricettatori, che si occupano di piazzare i pezzi sul mercato clandestino, e infine arrivano i compratori.
La filiera spesso termina nelle teche di importanti musei internazionali, di solito i pezzi sono stati prima “ripuliti” da false documentazioni che ne attestano la legittima provenienza. Lo stesso percorso vale per dipinti e opere d’arte trafugati in ville private. Ma sono i reperti archeologici a rappresentare il business più florido: essendo beni sconosciuti fino al loro ritrovamento, non sono mai stati catalogati e sfuggono così alle ricerche degli investigatori. L’archeomafia è anche un’occasione unica per riciclare denaro, utilizzare i beni trafugati come moneta di scambio per partite di droga e armi, come mezzo di ricatto nei confronti dello stato. A contrastare questi traffici, le forze dell’ordine e, in particolare, il Comando tutela patrimonio culturale dei carabinieri, che anche lo scorso anno ha intercettato oltre il 60% dei furti totali.
Per la precisione, nel 2016 sono stati effettuati 570 furti, un dato in leggera flessione rispetto all’anno precedente (-7,9%), le persone denunciate sono state 1.141 (erano 1.355) e quelle arrestate 37 (contro le 49 del 2015). Il totale dei pezzi sequestrati ammonta a 97.426, tra reperti archeologici, dipinti, libri antichi e monete preziose. Lazio e Toscana, rispettivamente con 80 e 79 furti, guidano la classifica delle regioni con il maggiore numero di ruberie e, insieme, raggiungono il 28% del totale nazionale. Seguono la Campania con il 10,7%, il Piemonte con il 9,1% e la Sicilia con l’8,2%.
L’archeomafia in Italia |
|
Ctpc-Cc |
Gdf |
Cdp |
Cfs |
Cfr |
Totale |
Furti d’opere d’arte* |
449 |
72 |
37 |
6 |
6 |
570 |
Denunce |
985 |
104 |
37 |
5 |
10 |
1141 |
Arresti |
24 |
13 |
0 |
0 |
0 |
37 |
Totale oggetti d’arte recuperati |
|
|
|
|
|
97.426 |
Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine, Capitanerie di porto (2016)
* (aree tutelate da vincoli paesaggistici, aree archeologiche, musei-biblioteche – archivi, esercizi antiquariali, commerciali e privati, mercati e fiere antiquariali, beni culturali controllati in banca dati)
**sequestri effettuati in attività di tutela |
La classifica dell’arte rubata |
|
Regione |
Furti opere d’arte |
% sul totale |
1 |
Lazio ↑ |
80 |
14% |
2 |
Toscana ↑ |
79 |
13,9% |
3 |
Campania ↓ |
61 |
10,7% |
4 |
Piemonte ↑ |
52 |
9,1% |
5 |
Sicilia ↑ |
47 |
8,2% |
6 |
Lombardia ↓ |
45 |
7,9% |
7 |
Liguria ↓ |
44 |
7,7% |
8 |
Emilia Romagna ↓ |
33 |
5,8% |
9 |
Veneto ↓ |
29 |
5,1% |
10 |
Marche ↓ |
27 |
4,7% |
11 |
Puglia ↓ |
17 |
3% |
12 |
Sardegna ↓ |
15 |
2,6% |
13 |
Umbria ↓ |
14 |
2,5% |
14 |
Abruzzo ↓ |
7 |
1,2% |
15 |
Trentino Alto Adige = |
6 |
1,1% |
15 |
Friuli Venezia Giulia ↓ |
6 |
1,1% |
16 |
Calabria ↓ |
3 |
0,5% |
16 |
Molise ↓ |
3 |
0,5% |
17 |
Basilicata ↓ |
2 |
0,4% |
18 |
Valle d’Aosta = |
0 |
0% |
|
TOTALE |
570 |
100% |
Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine, Capitanerie di porto (2016) |
Guardando più specificatamente alla tipologia di beni oggetto delle attività illecite, spiccano tra le opere recuperate i reperti archeologici, quelli paleontologici, i dipinti, i beni archivistici e librari, che insieme valgono quasi il 90% del totale. Mentre 958, circa l’1% dei pezzi recuperati, sono opere d’arte false.
Tra i reati più contestati ci sono la ricettazione, la contraffazione e il danneggiamento del paesaggio.
Il tesoro recuperato |
Tipologia |
Numero oggetti |
Reperti archeologici interi |
52.822 |
Beni Librari e archivistici |
15899 |
Reperti paleontologici |
10.637 |
Grafica / pittorico/ musivo |
8003 |
Frammenti reperti archeologici (vasellame, sculture, etc.) |
3.654 |
Numismatica archeologica |
3.405 |
Altri oggetti antichi |
965 |
Opere false sequestrate: quadri, dipinti, pitture, disegni a mano |
958 |
Contenitori |
361 |
Miscellanea |
235 |
Sculture complete |
200 |
Oggetti religioso/devozionale |
111 |
Vasellame completo |
57 |
Numismatica |
35 |
Ebanisteria |
31 |
Oreficeria/ Bigiotteria/ Glittica |
25 |
Armi artistiche |
20 |
Strumenti musicali |
4 |
Arte tessile |
2 |
Orologi |
2 |
Totale oggetti d’arte recuperati |
97.426 |
Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2016) |
La stima economica del fatturato criminale accumulato nel 2016 si aggira intorno ai 125 milioni di euro, cifra che comprende solo il valore dei sequestri effettuati e delle sanzioni comminate (penali e amministrative) e non anche l’incommensurabile valore del patrimonio culturale finito in mani sbagliate.